La produzione orticola è condizionata da vari fattori produttivi, come i mezzi produttivi a disposizione, ma anche da varie dinamiche non sempre direttamente controllabili, come l’andamento di mercato e la domanda di taluni beni, nonché da esigenze tecniche ed economiche d’impresa, quest’ultime insite e non sempre programmabili nell’azienda stessa.
Di contro però, una delle caratteristiche dell’azienda agraria è proprio quella di relativa adattabilità ad ognuno di questi fattori: condizionando la durata di alcuni cicli “plastici”, quali possono essere quelli di specie indeterminate come quelle del pomodoro da mensa, è possibile proporzionare, limitatamente, la produzione nel tempo. Pregiudizievole a tal proposito sono la varietà e l’ambiente serricolo disponibili: fenotipi adattabili possono usufruire al meglio di strutture meglio organizzate, con controllo del clima e/o la disponibilità di metodi di coltura più avanzati, quali possono essere la coltivazione su substrati o in idroponica, che consentono sia cicli lunghi che corti, ripetuti su un medesimo substrato di crescita. La possibilità di potenziare le capacità produttive con specialità e soluzioni nutritive ad-hoc favorisce altresì sempre maggiori probabilità di successo.
È ciò che è stato e sarà possibile realizzare in un ciclo lungo di pomodoro datterino SV1201 coltivato in fuori suolo, in una struttura a “dente di sega”: rilevata l’azienda con un trapianto di inizio settembre, è nata l’esigenza di prolungare, per varie vicissitudini, il ciclo produttivo fino ad un periodo più tardivo estivo (Luglio), anziché optare per una classica interruzione di maggio-giugno.
A tal fine è stata proposta, oltre che una revisione del piano fertirrigante, anche la somministrazione di specialità utili nel mantenimento di una pianta maggiormente attiva, soprattutto se avviata nella fase di potenziale senescenza delle piante:
- rigeneranti per l’apparato radicale, a base di amminoacidi levogiri e umati (Rootex, Cosmocel), somministrati periodicamente congiuntamente alla fertirrigazione;
- mantenimento di un livello di EC (Electrical Conductivity, conducibilità elettrica: 2.500 μS/cm acqua irrigua) consono alla sviluppo e al funzionamento assimilatorio della rizosfera, mediante apporti regolari di desalinizzanti carbossilati (Soilex, Cosmocel), in modo da sviluppare una EC allo sgrondo favorevole e sempre meno ricca di Sali (da 8.000 μS/cm si è passati fino a 5.000 μS/cm);
- Probiotici a base di Trichoderma harzanium (3KO, Itaka) per la prevenzione delle affezioni del capillizio radicale e del suo corretto sviluppo e funzionamento, apportati mensilmente;
- supporto epigeo con specialità a base di Ca/Mg per favorire l’adeguato ingrossamento dei frutti e prevenire marciumi apicali (Pryoter Ca/Mg LQ, Agriges), NP e amminoacidi levogiri a scopo biostimolante (Fosfacel, Cosmocel).
- la difesa fitosanitaria è limitata in termini di SA di sintesi; in particolare contro la Tignola, si prediligono agrofarmaci selettivi per stimolare la presenza di Miridi predatori come Nesidiocoris tenuis.
Questi e ulteriori raccomandazioni possono essere stilati sempre in protocolli personalizzati e ad-hoc per azienda, sempre preceduti da una o più ricognizioni preliminari, al fine di accertare le condizioni colturali dell’azienda. Contattate sempre i nostri Tecnici!
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