La coltivazione dell'anguria in ambiente protetto offre numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di anticipare la produzione, proteggere le piante dalle intemperie e gestire in modo più preciso i fattori ambientali. Tuttavia, richiede un'attenzione particolare alla gestione idrica e nutrizionale per massimizzare la resa e la qualità dei frutti. La fertirrigazione e l’impiego di specialità biostimolanti da utilizzare in condizioni specifiche, si rivela una tecnica particolarmente efficace in questo contesto.
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Come per altre colture, anche per l'anguria e la miniannguria in serra, è fondamentale adattare gli apporti di acqua e nutrienti alle diverse fasi fenologiche, partendo dalle prime fasi post-trapianto fino all’ingrossamento e alla maturazione dei frutti.
Le fasi di pre-fioritura e allegagione-ingrossamento, sono sicuramente quelle più critiche e delicate, richiedendo attenzioni colturali e di apporti che possono realmente fare la differenza. Durante la fioritura-allegagione, infatti, la pianta necessita di un equilibrio tra crescita vegetativa e riproduttiva, al fine di limitare indesiderate colature fiorali, in grado di minare la produttività futura: un eccesso di azoto potrebbe favorire lo sviluppo fogliare a scapito della fioritura e dell'allegagione, mentre il fosforo (P) e il potassio (K) diventano più importanti per la formazione dei fiori e la successiva allegagione dei frutti. In queste ultime fasi, l'apporto di boro (B) è cruciale per la vitalità del polline e la corretta fecondazione. Oltre alla gestione nutrizionale, per favorire una buona fioritura e fruttificazione dell'anguria in serra è importante considerare questi principali fattori:
- Impollinazione: L'anguria è una pianta monoica con fiori maschili e femminili separati e necessita di impollinazione per la formazione dei frutti. In serra, l'attività degli insetti impollinatori naturali potrebbe essere limitata, quindi potrebbe essere necessario ricorrere all'introduzione di api o bombi, o all'impollinazione manuale.
- Gestione dei Fitormoni: i fitormoni come auxine, citochinine e gibberelline giocano un ruolo importante nella fioritura e nell'allegagione. In alcune situazioni, l'applicazione di specifici biostimolanti a base di questi ormoni o di sostanze che ne favoriscono la produzione endogena potrebbe essere fondamentale.
- Apporto di Boro: Ribadiamo l'importanza del boro per la qualità del polline e la fecondazione, soprattutto in un ambiente protetto come la serra.
Nel caso dell’ingrossamento frutti, la richiesta di potassio (K) aumenta notevolmente, poiché è l'elemento principale coinvolto nell'accumulo di zuccheri e nell'aumento della pezzatura dei frutti, così come il calcio (Ca2+): quest’ultimo assume un ruolo fondamentale per la consistenza dei tessuti e la prevenzione di fisiopatie legate alla qualità merceologica dei frutti.
Quest’ultimo presupposto ci spinge a valutare attentamente gli Equilibri Nutrizionali tra cationi caratterizzanti, come K, Ca e Mg, chiave fondamentale per garantire il giusto ingrossamento e maturazione di cucurbitacee da frutto come la minianguria in Serra. Il calcio è un elemento fondamentale per l'anguria, soprattutto in serra dove le condizioni ambientali possono talvolta limitarne l'assorbimento. Il calcio è essenziale per la costituzione delle pareti cellulari e la robustezza dei tessuti, contribuendo a prevenire fisiopatie come la necrosi apicale, un problema comune nell'anguria coltivata in serra. Assicurare un apporto adeguato di calcio, soprattutto nelle fasi di post-allegagione e durante l'ingrossamento dei frutti, è cruciale per ottenere produzioni di alta qualità e ridurre le perdite.
La gestione dell'anguria in serra richiede un approccio meticoloso e personalizzato, basato sulla comprensione delle esigenze specifiche della pianta in ogni fase fenologica e sulle peculiarità dell'ambiente serra. Ottimizzare la fertirrigazione, inserire specialità che possano limitare ostacoli nel corretto assetto fitormonale e nutrizionale, monitorando attentamente gli equilibri nutrizionali (in particolare i rapporti K+/(Ca2+ +Mg2+) e N/K), può esaltare le peculiarità produttive della coltura in questione.
Un esempio è riportato nelle foto e riguarda una minianguria varietà Nimbus, nelle fasi di allegagione e primo ingrossamento frutti: la nutrizione è stata basata sulle considerazioni di cui sopra, integrando specialità esaltanti le capacità florigene della coltura, ovvero in grado di spostare l’assetto verso la generatività, grazie all’impiego integrato, in nutrizione, di formulati a base di fermentati contenenti fitormoni naturali vegetali (Maxi Grow, Cosmocel), Boro, Zinco, Calcio e Prolina (Propolline, Simcro), nonché attivatori metabolici specifici (Advance, Cosmocel). Il quadro della successiva fase di ingrossamento frutticini è quindi perfezionato da un surplus di formulati specifici a base calcica ad altissima concentrazione (Mainstay Calcio, Cosmocel), utilizzati in fertirrigazione e per via fogliare.
Tali interventi, perfettamente integrati alla più razionale nutrizione minerale, esaltano le produzioni in ambiente protetto, specie nella Fascia Trasformata, ove la presenza di fattori come la stanchezza dei suoli e i livelli elevati di salinità, possono limitare crescita e sviluppo di specie sensibili come le Cucurbitacee da frutto in serra.
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fonti
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