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MONITORAGGI FITOIATRICI "A SORPRESA": PLUSIE E ALTRI NOTTUIDI D'INTERESSE AGRONOMICO

13-10-2022 15:55

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria,

MONITORAGGI FITOIATRICI "A SORPRESA": PLUSIE E ALTRI NOTTUIDI D'INTERESSE AGRONOMICO

Il monitoraggio fitoiatrico, si sa, è una delle operazioni di routine che Tecnici e Operatori Agricoli eseguono giornalmente sulle colture in campo e...

Il monitoraggio fitoiatrico, si sa, è una delle operazioni di routine che Tecnici e Operatori Agricoli eseguono giornalmente sulle colture in campo e in serra. Non è quindi infrequente incappare in infestazioni da fitofagi più o meno significative, valutarne l’importanza di un singolo focolaio è fondamentale per la programmazione di trattamenti fitosanitari adeguati, secondo la soglia di danno economico stimata e/o misurata.

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Nell’ultimo periodo, in particolare, è possibile rilevare la presenza di nuove generazioni di Nottuidi, come Plusie, Eliotine e Agrotidi. Essi sono associati alla presenza dei nuovi trapianti della stagione appena iniziata, di cui amano consumare gli organi vegetativi in accrescimento, come fusti, foglie, germogli e colletti.

 

I Nottuidi appartengono all’ordine dei Lepidotteri, numerosissimo, e di cui fanno parte fitofagi di notevole importanza agronomica, per via dei potenziali danni che possono arrecare a tutti gli organi delle piante coltivate, frutti compresi. Essi comprendono adulti dotati di ali più o meno vistose, in grado di generare larve particolarmente voraci, caratterizzati da mandibole robuste, di aspetto vermiforme, più o meno dotate di un numero adeguato di zampe e pseudozampe che ne favoriscono il movimento.

 

Un’altra delle peculiarità dei Nottuidi, è il notevole polimorfismo degli stati larvali, anche all’interno di una medesima specie, che ne condiziona le chiavi di identificazione, talune volte, in campo, d’impegnativa classificazione.

 

Tra i vari generi di Nottuidi che infestano Solanacee e altre orticole in serra, di particolare interesse fitoiatrico, ricordiamo: Agrotis, cui appartengono le nottue terricole A. ipsilon (Nottua dei seminati) e A. segetum (Nottua delle messi), dannose nel post-trapianto di numerose colture serricole per la facilità con cui esse riescono a troncare le piante all’altezza del colletto; Spodoptera, come S. littoralis (Nottua mediterranea) e S. exigua (Nottua piccola), tipiche nel creare ooteche lanuginose sulla pagina inferiore delle foglie e sulle reti antinsetto delle serre; Heliothis (=Helicoverpa), cui appartengono specie particolarmente nocive come H. armigera (Nottua gialla del pomodoro), H. peltigera e H. viriplaca, in grado di arrecare danni notevoli a fusto, germogli, foglie e, soprattutto, frutti in accrescimento e maturazione; Plusie come Chrysodeixis chalcites (Nottua calcite), Autographa gamma (Plusia gamma), Trichoplusia ni e Macdunnoghia confusa, possono procurare altrettanti danni quanto le Eliotine e le Nottue fogliari su citate, escavando ed erodendo ogni zona organografica, lasciando spesso “tracce” tipiche come escrementi verde-nerastri su foglie e frutti sulle piante coltivate.

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Come valutare le infestazioni?

 

Innanzitutto, secondo i risultati del Monitoraggio: ooteche e prime larve neonate giustificano interventi a basso impatto, come per l’impiego di formulati biotecnologici a base di Bacillus thuringiensis (Bt), fermo restando la validità nell’uso precoce di trappole a feromoni, utili sia per la cattura massale degli adulti che per la previsione di future ovideposizioni e quindi infestazioni.

 

La tossine di Bt sono a basso impatto nei confronti dell’entomofauna complementare ed antagonista, come Imenotteri Encyrtidi, Eulofidi e Trichogramma, parassitoidi di specie come Chrysodeixis, spesso rinvenibili nell’ambiente serricolo-mediterraneo, ma solitamente in popolazioni irrilevanti per un adeguato controllo delle infestazioni.

 

A Bt possono essere associati formulati a base di virus entomopatogeni, come Helicoverpa armigera Nucleopoliedrovirus (HearNPV) e Spodoptera littoralis Nucleopoliedrovirus (SpliNPV), nel caso si riesca a classificarne appieno genere e specie presenti.

 

La presenza di larve di II età o più, in più piante infestate, giustifica interventi più energici e specifici, a cadenza periodica in base alla SA di sintesi impiegata, prevedendone l’adozione in protocollo integrato consultando Tecnici competenti.

 

Da ricordare, infatti, la sensibilità delle biotossine di Bt al pH della soluzione irrorante, alla presenza di una cospicua insolazione e all’impiego di melasso o zucchero per aumentarne l’appetibilità alle larve. Inoltre, essendo le larve dei Lepidotteri di norma lucifughe, è consigliabile effettuare trattamenti specifici nelle ore crepuscolari o serali.

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Fonti:

Ass. Reg. dell’Agr. dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, Dip. Reg. dell’Agricoltura, Servizio Fitosanitario Regionale - Disciplinare regionale di produzione integrata: norme tecniche di difesa integrata delle colture e controllo delle infestanti (2022)

 

Dent D. (2000) – Insect Pest Management. CABI Publishing, UK, 410pp

 

Pollini A, Manuale di Entomologia applicata (2006), Edagricole


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