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L'importanza del giusto rifornimento di potassio nella produzione orticola in serra

04-02-2025 12:31

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria, Cosmocel, Simcro, Tyler, Massò, Daymsa,

L'importanza del giusto rifornimento di potassio nella produzione orticola in serra

Il potassio (K+) èil macroelementoche le pianteassorbono eaccumulano all'interno delle lorocellule, in particolare...

Il potassio (K+) è il macroelemento che le piante assorbono e accumulano all'interno delle loro cellule, in particolare nei vacuoli: da essi, questo elemento è capace di favorire il mantenimento dell'equilibrio osmotico intra- e intercellulare, influenzando direttamente le funzioni fisiologiche fondamentali delle piante. Di fatto, il K+ è vitale per bilanciare le cariche negative presenti nei vacuoli e nel citoplasma, originate da ioni come i cloruri (Cl-) e i nitrati (NO3-).  

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Come noto, nella coltivazione del pomodoro e di altre colture intensive, è fondamentale bilanciare gli apporti nutrizionali, specialmente nelle fasi critiche come l'accrescimento post-trapianto e l'ingrossamento dei frutti. La corretta assimilazione del K+ è determinante per fasi come fruttificazione, influenzando sia la quantità che la qualità dei frutti. La presenza di K+ facilita, infatti, un maggiore assorbimento di NO3-, necessario per l'ingrossamento dei frutti. 

 

Come? Una pianta che ha assorbito un'elevata concentrazione di K+ nei vacuoli, consente alla stessa di compensare un adeguato assorbimento di ioni idonei al bilanciamento dello stesso, come l’NO3-, favorendo l’accumulo di “materia prima” utile per la sintesi di amminoacidi e proteine, indispensabili per l'aumento della biomassa e del peso dei frutti.  

Se ciò può entusiasmare gli operatori favorendo un libero utilizzo di fertilizzanti potassici durante l’ingrossamento dei frutti, è vero che un eccesso di Potassio può ridurre la disponibilità di altri nutrienti cui è antagonista, come il calcio (Ca++) e il magnesio (Mg++), aumentando allo stesso tempo anche la concentrazione di Nitrati nei tessuti. 

 

Tuttavia, è molto più probabile che, nella vita pratica, possa verificarsi, nelle condizioni pedoagronomiche della Fascia Trasformata, una carenza di K+, costringendo le piante a utilizzare altri cationi disponibili come l'ammonio (NH4+) per regolare i propri flussi osmotici: ciò può causare fitotossicità, problemi di eccessiva vegetatività e bassa qualità dei frutti, come per il "blotchy ripening". 

 

Il potassio è altamente mobile all'interno della pianta e viene traslocato dalle foglie più vecchie a quelle di nuova formazione. I sintomi di carenza si manifestano prima nelle foglie adulte e basali. 

 

Un'elevata conducibilità elettrica (EC) può ostacolare l'assorbimento e la traslocazione del K+, influenzando la dimensione e la qualità dei frutti, come nel caso del pomodoro coltivato in serra e fuori suolo. Per migliorare l'assorbimento del potassio, specialmente in terreni pesanti e con acque saline, si utilizzano i fertilizzanti che complessano il K+ con acidi organici o amminoacidi. Questo approccio aiuta a superare l'antagonismo con Na+, Ca++ e Mg++. Una buona disponibilità di K+ aiuta le piante a mantenere attività traspirative e metaboliche elevate anche in condizioni di stress idrico e alta salinità. 

 

Pertanto, l’utilizzo di fertilizzanti ad elevata purezza e privi di Cloro (Tyler 12.5.40) e la maggiore disponibilità di forme più assimilabili del K+, come le forme organiche (Steric K solid, Massò), permette, a colture esigenti di questo elemento (Cucurbitacee, Solanacee), di accumularne maggiori concentrazioni nelle cellule dei frutti, consentendo un maggior afflusso di linfa e altre sostanze fondamentali per l’accrescimento e la maturazione. Questo è particolarmente utile anche in presenza di acque e/o substrati ricchi di Na+ (Sodio), salini e/o alcalini, tipici delle zone produttive della fascia trasformata e intensiva, che ne ostacolano la disponibilità nella SN o nel substrato. 

 

Altresì alcuni formulati potassici, possono essere più adatti per le fenofasi come la maturazione, poiché arricchiti con amminoacidi come la Prolina (Madurel, Daymsa), ad azione antiossidante e osmoregolatrice dei frutti, opportunamente inseriti con una nutrizione che non trascuri anche gli apporti di microelementi fondamentali per la fotosintesi e la sintesi dei pigmenti (Folikel Fe, Zn, Mn, Simcro). Se integrati a programmi di ripristino del Microbioma, in grado di regolare l’assorbimento equilibrato dei nutrienti e la difesa integrata delle colture, come taluni Prebiotici (Biomax Magnum, Cosmocel), permettono il raggiungimento di vette produttive e qualitative molto elevate, anche in presenza di fattori biotici e abiotici di disturbo.  

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Fonti: 

AAVV, La concimazione azotata degli ortaggi - Progetto Interregionale "Azort", 2013, Regione Siciliana 

 

"Crop nutrition in hydroponics". Acra Horticolturae, n.323, 289-305 

 

Magnifico V., Rosati A. (2001): Le esigenze nutrizionali delle piante per il calcolo dei fabbisogni nutritivi. Terra e Vita, 11(42): 19-22 


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